Lo stacanovista di Sparta, Gianni Tittozzi

Alla fine di questa lunga stagione sportiva e con la voglia di ricominciare con le attività agonistiche, ripercorriamo le tappe di uno stacanovista della corsa, il sempre presente Gianni Tittozzi. Gianni ha costellato questa annata con ottimo risultati, ma quello che la inorgoglito di più è stata la stupenda prestazione alla Maratona di Roma 2018. Gianni è un assiduo frequentatore della prova di regina nella città eterna, ma quest’anno il nostro Gianni si è superato.

I. Ciao Gianni come stai dopo questa stagione sportiva? Quest’anno il tuo picco di forma lo hai raggiunto nel periodo di marzo, dove, in pochi giorni, sei stato presente prima alla Maratona di Roma e poi all’ Appia Run con ottimi risultati.

G. Ricordo ancora il mio stato d’animo dopo una settimana di corse  cosi intensa, a pensarci mi torna ancora in circolazione un’ adrenalina pura . Prima la Maratona di Roma sempre bella e impegnativa ma rimane sempre nel cuore, non passano nemmeno sette giorni e mi ritrovo già sulla griglia di partenza di un’altra gara,anche lei molto impegnativa. Per chi ama correre è solo puro divertimento.

I. Sei stato il portabandiera di Sparta durante la Maratona di Roma 2018. Complimenti per il tuo record personale in questa competizione, 3h 22m 47 sec .Cosa si prova nell’affrontare una gara cosi dura e lunga come una maratona?

G. Orgoglioso di essere stato il portabandiera di Sparta per la Maratona di Roma e di sentirvi partecipi tutti quella mattina con messaggi e incoraggiamenti. Mi ha dato una carica indescrivibile. Grazie anche per i complimenti per il mio record personale inaspettato; ho affrontato questa gara cosi dura senza nessun allenamento specifico per problemi di tempo e di lavoro.Arrivi alla partenza con un obbiettivo che ti dai e speri di rispettarlo. Mi ero dato come target di concludere la gara intorno alle 3h 40m ma quando vedi il traguardo e guardi l’orologio e ti ritrovi a fare 3.22.47  allora non riesci nemmeno a capire in che stato d’animo misto di gioia, di stupore e voglia di piangere  ti ritrovi. Alla fine ho affrontato la gara  con determinazione, concentrazione  e gambe e alla fine arrivano risultati che non ti aspetti.

I. C’ è stato un momento in cui pensavi di mollare tutto?

G.Devo dirti la verità, la mattina ero molto teso ma non ho mai pensato di mollare e non mi sono mai fatto questa domanda nel percorso.  In più sentire la gente che ama correre come te che ti sostiene  durante il percorso ti da le energie per compiere gli ultimi sforzi

I. In cosa trovi la forza nell’affrontare queste gare e nell’essere presente con costanza in tutte le gare sociali di Sparta?

G. La forza nell’aria di amicizia che si respira ogni giorno che stiamo insieme sotto il gazebo aspettando l’inizio di una gara o commentando le prestazioni in gara. Si sente un’aria da grande famiglia.

I. C’ è una gara, un momento di una di esse, che ti piace ricordare e che ti ha segnato la tua esperienza sportiva?

G. Un’aneddoto che mi piace ricordare, e spesso ne parliamo nel gazebo, è quello accaduto a Frascati alla gara “il giro delle Ville Tuscolane”. Una gara fatta di tante salite e piena di difficoltà ma in cui mi sono ritrovato a gareggiare spalla a spalla con il caro Presiedente. Pensavo di averlo battuto ma all’ultima curva mi sono sentito superare e la beffa mi è stata servita all’ultimo minuto. Ma la cosa più bella di questo aneddoto è ricordaer il grande abbraccio fraterno e sportivo che ci siamo scambiati sotto l’arco dell’arrivo.

I. Tua moglie e tua figlia ti accompagnano sempre nelle tue avventure con tanta pazienza e danno assistenza al gazebo. Per te è uno stimolo in più averle sempre con te.

G. È vero sia mia moglie Emanuela e sia mia figlia Noemi mi accompagnano nelle mie avventure e sono felice che loro ci sono. A volte penso che la pazienza che ha Emanuela con me è quasi infinita, ma le poche volte che la perde è meglio starle molto lontano. Per quanto riguarda l’ assistenza che offrono al gazebo, ti posso dire che lo fanno con piacere.Vederle all’arrivo che mi aspettano è uno stimolo in più per me.

I. Parliamo un po’ di allenamenti .Quanti giorni a settimana ti alleni? Preferisci corsa lunga o ti dedichi alla velocità?

G. Per gli allenamenti esco generalmente 3 o 4 volte in settimana a secondo dei miei impegni lavorativi o famigliari. Esco sempre in compagnia in maniera da rendere la corsa più piacevole.Non ho preferenze negli allenamenti, mi piacciono sia le salite che i percorsi lunghi anche  se un pò di velocità la inserisco tra una seduta e l’altra. Comunque la cosa più importante è correre divertendosi.

 

Cristina Rautu, un sorriso lungo 10 km

In attesa della nostra gara la SPARTAN DIVERTICAL RACE del 1° Maggio, domenica 22/04/2018 abbiamo supportato lo staff di DECATHLON Tor Vergata nell’organizzazione del RUN DAYS 2018, rinnovando e rafforzando una collaborazione che dura da anni. Una gara non competitiva sulla carta ma che ha fatto emergere degli ottimi risultati ottenuti dai giovani partecipanti, il primo arrivato ha tagliato il traguardo in 16′ 54″. La gara si disputava su un circuito di 5 km e Sparta presentava ai nastri di partenza Sorgi e Rautu, il veterano e la giovane runner (la più piccola di Sparta). Entrambi hanno portato con onore il nome di Sparta e classificandosi rispettivamente 7° e 1° assoluti. Per questo ottimo risultato, l’eroe Spartano di oggi è Cristina Rautu, classe 1992 e proveniente dalla lontana Romania.

I. Ciao Cristina, prima donna classifica ai RunDays Decathlon, che sensazione si prova a stare sul gradino più alto?

C. “E’ stata una bellissima giornata con una bella atmosfera di festa ben orchestrata da gruppo Decatlon Tor Vergata e dalla Spartan Sport Academy. Mi sentivo bene fisicamente e avevo una grande voglia di correre. Poi l’apporto dei miei compagni di squadra e l’incitamento che ho ricevuto ad ogni loro incontro mi hanno dato una spinta in più per fare bene. E’ la prima volta che salgo sul gradino più alto ma devo ammettere che è una bella sensazione, specialmente nel momento in cui il presidente mi ha stretto la mano e mi ha fatto i complimenti”

I. Tu viene da molto lontano, e sei in Italia da diversi anni. Come mai ti sei avvicinata al mondo della corsa e in particolare alla Spartan Sport Academy?

C. “Sono in Italia da circa 10 anni e faccio parte della famiglia di Sparta da ben 5 anni. All’inizio la corsa è stato un mezzo per potermi integrare più facilmente nella vita e nei modi di vivere in Italia. Correre mi aiutava nei momenti meno felici e mi ha permesso di conoscere tante persone e di fare tante esperienze. Come gli altri sport mi ha aiutato a crescere e mi ha dato modo di vivere meglio. Poi ho avuto la fortuna di entrare a far parte di questo bel gruppo e tutto è diventato più facile. Ricordo molto spesso le gare e i momenti sorridenti e spensierati che viviamo nel gazebo prima e dopo la corsa”.

I. In tutte le gare che hai fatto in questi anni, c’è una gara alla quale tieni di più o una gara che ti risulta “antipatica”?

C. “Come nell’amore, la prima gara non si dimentica mai. Ero molto giovane, avevo appena 21 e mi sono ritrovata in mezzo a migliaia di runner alla VolaCiampino 2013. Ricordo le mille emozioni che ho provato, la mia prima gara, tanta ansia e tanta voglia di correre. E’ stato emozionante arrivare sotto l’arco, alla stanchezza c’era tanta soddisfazione e contentezza. Forse anche per questo motivo è una delle gare che preferisco di più e alla quale mi presento con tanta volontà. Invece tra le gare più dure che ricorderò per sempre ci sarà la mia prima Roma-Ostia e la Mezza Maratona di Bucarest affrontata in una giornata di gran caldo”.

I. Sfogliando tutte le foto delle gare che hai corso si nota in tutte il tuo sorriso, è cosi divertente correre?

C. “Per me la corsa è prima di tutto divertimento e le gare le affronto con serenità e senza l’incubo della prestazione a tutti i costi. Corro per stare bene e anche per divertirmi. Spesso quando questo accade faccio delle buone gare e il tutto mi rende molto soddisfatta. Non sempre è possibile allenarsi con costanza durante le settimane e quindi non è sempre facile ottenere delle buone prestazione però è sempre possibile correre con spensieratezza e godersi i momenti della gara. E poi se capita la domenica un po’ sottotono ci pensano i ragazzi nel gazebo a farmi ridere aiutandomi ad approcciare bene la gara”

Grazie Cristina per il tuo contributo, ti auguriamo di continuare a divertirti correndo e di portare sempre con te il sorriso che rallegra Sparta.

 

Liborio Garofalo, un cuore tra corsa e famiglia

L’ eroe spartano della settimana, dopo la grande partecipazione della Spartan Sport Academy alla gara Vola Ciampino, è Liborio Garofalo, comunemente detto Rino. Rino fa parte della famiglia di Spartana da un anno ma ha lasciato in ognuno di noi dei segni indelebili che porteremo come insegnamenti dentro di noi. La corsa è come la vita, anzi una metafora perfetta della vita, che il nostro Rino sa interpretare al meglio. Oggi è il nostro eroe perchè in solo 365 giorni ha bruciato letteralmente le tappe piazzandosi gara dopo gara nelle prime postazione della classifica di Spartan e occupando stabilmente il gradino precedente i top runner. Emblema della sua crescita è il confronto tra la Roma-Ostia 2017 e la Roma-Ostia 2018. Ben 46 minuti di differenza, passando da un 2h 16min 38 sec a 1h 31min 09sec. Ultima impresa raggiunta da Rino è stato tagliare i 10km sotto i 40 min proprio questa domenica.

I. Ciao Rino, prima di tutto complimenti per il risultato ottenuto nella vola Ciampino. Sei stato lo Spartano che in un solo anno di attività hai frantumato record su record. Come ci si sente ad aver realizzato il sogno di correre una 10km sotto i 40 min?

R. “Innanzitutto sono veramente lusingato di questa intervista. Per me è un grandissimo traguardo, poiché ho iniziato esattamente un anno fa’ ad entrare nel mondo della corsa, ed è quindi un grande obiettivo essere arrivato a questi livelli nonostante la mia inesperienza, che mi porta tuttora a commettere degli errori. Ma la mia caparbietà non ha limiti, traggo sempre insegnamenti dai miei errori e da chi ha più esperienza di me. A domanda rispondo con semplicità, sono felice per me’ , per la mia famiglia, e per chi ha creduto in me”.

I.Ma un altro miracolo lo hai fatto domenica 11 marzo alla Roma Ostia. Ben 46 minuti di differenza tra la performance di questo anno e quella dello scorso. Quanti sacrifici hai fatto per compiere questo bel salto in avanti?

R. “Si hai svelato il mio segreto, ho corso la mia prima gara in assoluto alla Roma-Ostia nel 2017 col tempo di 2h 16 min 38sec. Ero talmente impaurito e timoroso di non arrivare al traguardo; mi sono buttato in mezzo a questo fiume di persone, ed alla fine sono arrivato al traguardo morto, ma soddisfatto di averla conclusa, e  questo grazie all’incoraggiamento della mia famiglia. Invece, quest’anno ho corso in memoria di mio padre. La gara ricorreva nella data della sua morte, ed ho dedicato ogni metro, ogni fatica, a lui che ventisette anni fa’ ha lasciato un ragazzo di 19 anni che oggi è diventato un uomo. Mi piace pensare che il miracolo, oltre al mio mio miglioramento atletico, sia dovuto anche a lui.”

Rino e l’amore dei suoi figli – Roma-Ostia 2017

I.Rino, tu e la tua famiglia avete regalato sorrisi ed emozioni in questo anno in Sparta. Come commenti la seguente foto?

Rino con il figlio Tommy nella Miguel 2018

R. “Questa foto è l’incoronamento di un sogno da papà, vedere crescere e diventare ometto il proprio figlio. Una gioia indescrivibile. Sinceramente è proprio grazie alla mia famiglia che sono arrivato ad avere bei risultati, per dimostrare  loro che con caparbietà e volontà si arriva sempre a raggiungere l’obiettivo prefissato. Auguro a tutti i genitori di avere a fianco a loro sempre l’affetto e l’appoggio dei figli. Anche se ogni tanto risulto essere pesante e petulante con i miei discorsi sulla corsa e sugli allenamenti loro mi sopportano. Vi dico racconto questo aneddto. Alla prima gara che feci alla Roma-Ostia, loro mi dissero: “A Papa man do’ vai, attento che schiatti prima dell’arrivo” e io risposi: “Tacci vostra, questo è il bene che mi volete” e poi all’ arrivo ho trovato il cartellone con la scritta “Sei il numero uno” e là mi sono commosso.”

I. Per te in questo percorso fatto insieme a Sparta, quale è stata la gara in cui sei stato più in difficoltà?

R. “La gara che più ho sofferto, è stata alla Cecchignola 2017. Una gara bruttissima, sotto il sole, e a circa il 3/4 km mi prese un’attacco di calore improvviso. In quel momento, il grande Presidente si affiancò offrendosi di darmi una mano per finire insieme;  fù un gesto di grande valore. Prosegui piano piano fino all’ arrivo, ed arrivato al gazebo sono stato circa 15 minuti senza parlare. Quella è stata anche un’altra lezione, col caldo bisogna idratarsi. ”

I. Tu abiti a Casal Palocco, posizione opposta a Montecompatri, cosa ti ha spinto ad entrare nella grande famiglia spartana?

R. “Un giorno feci una garetta a Tor Vergata, era esattamente la festa del Papa del 2017. Correvo per accompagnare Paola , mia moglie. Finito di correre, si avvicina un signore e mi chiede se correvo per qualche società. Stavo rispondendo:” si’, con mia moglie”. Il signore era il grande Alessandro Camponeschi, che mi ha scelto e guidato in questa mia avventura, e con immensa fiducia crede in me. Poi l’altro personaggio che mi affiancò è stato il nostro grande presidente Massimo Perciballi. Anche con lui nacque un legame di rispetto ed amicizia che tuttora ci lega. Una volta entrato in squadra, ho conosciuto tutti voi compagni di squadra con cui ogni volta condivido gioie e sofferenze. Sono stato fortunato ed onorato di essere uno Spartano. Certo, la distanza non è poca, ma ogni volta che sto con tutti voi io sto bene.”

Rino e sua moglie Paola

I. Rino, parliamo di argomenti più tecnici. Quante ore a settimana dedichi alla corsa?

R. “Per me l’allenamento è fondamentale, cerco di essere costante. Mi alleno su strada circa tre volte alla settimana ed in palestra i restanti due giorni. Trovo fondamentale l’allenamento del sabato che organizza Alessandro, è tosto come training, forse il più duro della settimana ma sicuramente è il migliore. Alcune volte faccio tardi al lavoro ed esco anche la sera col buoi. Non vi nego che dentro di me c’è una vocina che dice: ” Ma chi telo fa’ fare”. Però una volta iniziato poi sto bene.”

I. Che allenamento specifico hai seguito per arrivare in cosi poco tempo a questi risultati cosi straordinari?

R. “L’allenamento non è mai specifico, ma nel mio caso è la caparbietà di mettermi sempre in gioco e di cercare dei risultati che mi danno la forza di superare gli ostacoli ed andare avanti. Quando corro penso spesso a mio figlio Tommaso. Lui fa’ judo al livello agonistico e quando combatte io sto lì ad incitarlo ed a arrabbiarmi se sbaglia. Lui mi disse: “Papà’ io sto lì sul tatami e tu non sai quello che provo io”, ed allora io voglio correre e migliorare per fargli capire che una persona a 45 anni ce la può fare. La mia famiglia in poche parole è la mia arma segreta.”

I.Prossimo obiettivo sportivo quale sarà, campione?

R. “Dulcis in fundo, mi è rimasto da dire che ho fallito alla Roma-Ostia una promessa fatta, e quindi l’obbiettivo futuro sarà quello di fare una mezza sotto 1h 30min. Non voglio essere arrogante, e dico che già i risultati ottenuti sono un ottimo obbiettivo raggiunto ma non mi fermo, voglio sempre cercare di migliorare.”

Grazie Rino per le tue parole, piene di amore per la corsa ma principalmente per la tua famiglia. E’ bello vedervi sempre sorridenti al mattino quando al gazebo ancora si sonnecchia. Grazie campione di podismo ma anche di vita. Alla prossima gara per festeggiare insieme i tuoi successi.

Andrea Smargiasse, mister 100 K

Questa settimana Sparta era a riposo da competizioni ufficiali, ma non tutti gli Spartani hanno riposato o meglio dire hanno saputo trattenere la voglia di lottare e compiere imprese ardue come il nostro Andrea, soprannominato il Sergente.

Andrea Smargiasse sotto il vessillo spartano

Lui, classe 1977 (SM 40), non è nuovo ad imprese titaniche, infatti scorrendo brevemente il suo curriculum saltano agli occhi le seguenti gare:

  • 4 Iroman (2013, 2014, 2015 e 2016)
  • 1 Passatore (2012)
  • Pistoiabetone 50 km (2012)
  • 50 km di Romagna (2012)
  • 6 ore dei Templari (2012)

Andrea Smargiasse – Iroman 2016

E proprio in vista della preparazione per bissare il Passatore (27 Maggio 2018), il Sergente di ferro questa domenica si è dilettato nell’affrontare la Strasimeno 2018, 58 km tutti intorno al lago Trasimeno, dopo che qualche settimana fa ha superato con successo la Ultramaratona di Siena con un tempo brillante 4h 49min 12 sec.

Visti gli ottimi successi sportivi abbiamo chiacchierato con Andrea per scoprire quali sono le sue emozioni, pensieri e preoccupazioni quando si affrontano delle gare podistiche che prevedono uno sforzo e un atteggiamento completamente diverso rispetto alle classiche corse su strada.

I. Ciao Andrea, dopo i 50 km di Siena, ieri (18/03/2018) ti sei dedicato alla 58 km della Strasimeno 2018. Tanto coraggio per affrontare le Ultramaratone. Da dove trovi questa grande forza d’animo?

A. “La forza e le energie le trovo attraverso l’adrenalina che mi da il competere in gare fuori dall’ordinario. La corsa lunga è un cammino duro e logorante, una sorta di odissea del dolore e il dover gestire con successo più problematiche quali dolori, stanchezza, fame  e/o freddo rende il tutto come una missione. Io sono un ex militare e questo la dice lunga”

I.Cosa hai pensato durante questi interminabili 58 km?

A. “Durante i 58 km pensavo semplicemente ad arrivare e a gestire il tutto con la massima precisione visto che sto avendo un problema al tendine tendine e questo poteva ostacolare o interrompere la mia gara. Durante il lungo percorso divido la gara in step, se si pensa a tutto il tragitto in un sol colpo si rischia di scoppiare. Diciamo che io faccio così: i primi 15 li calcolo come una sorta di riscaldamento e di presa di coscienza del tragitto, poi dopo mi faccio dei traguardi intermedi mentali,  per esempio arrivare al 33 km. Raggiunti i traguardi intermedi mi fermo per bere e faccio dieci passi e riparto fino al km 40. Faccio cosi fino al traguardo. Ah, ci tengo a sottolineare che sono un cattolico, e durante la corsa prego sempre Dio e la Madonna che mi facciano arrivare sano e salvo al traguardo poiché in gare cose lunghe può succedere di tutto: Ipotermia, colpi di calore, disidratazione o qualsiasi altro tipo di malore. Per esempio ieri dicevo un Ave Maria ogni km ed ogni 5km un Padre nostro, un Ave Maria e un gloria al Padre. Il tutto mi distrae e mi fa sentire protetto.

I. Hai mai pensato di non farcela?

A.”Durante la gara spesso si pensa che magari qualcosa vada storto. Ma essendo cosciente del livello di allenamento che ho messo su mi faccio coraggio e penso che ho fatto di peggio”

I. L’emozione più grande che hai provato in gara?

A. “Le emozioni più grandi le provo ogni volta che vedo la mia compagna nei ristori, che mi aspetta fiduciosa. Vedo i suoi occhi brillare di gioia perché stiamo facendo un ottimo lavoro, e dico stiamo perché è grazie a lei che mi segue in tutto e mi supporta se io ho la tranquillità per potermi allenare liberamente in qualsiasi orario e poter gareggiare in qualsiasi parte del mondo. Anzi ogni volta che gareggio per noi è una festa, magari è il nostro weekend fuori, la nostra cena dopo gara, il nostro momento di amore come ogni volta che taglio il traguardo e la vedo che è li ad aspettarmi e ad incitarmi, dicendomi:” Abbiamo fatto un ottimo lavoro”. Per me non ha prezzo questa emozione”.

I. Hai una dedica speciale per questo ultimo successo?

A. “Dopo gara mi sento un miracolato per averla conclusa a causa del mio tendine malconcio. Pensavo che il dolore mi avrebbe bloccato, tanto è vero che ho chiesto una preghiera collettiva per me ai miei amici della chiesa. Beh, voi non ci crederete ma dalla sera prima alla fine della gara i miei dolori erano spariti e quindi voglio dedicare questa questa gara a Gesù e alla Madonna perché hanno esaudito le nostre preghiere; la gloria è loro e non mia”

I. Andrea, ora passiamo su qualche dettaglio tecnico. Quante ore dedichi a tuoi allenamenti settimanalmente?

A. “Mi alleno in genere dalle 8 alle 12 ore a settimana e su percorsi di varia natura per abituare il mio corpo alle diverse situazione che troverò a fronteggiare”.

I. Uno sportivo, anzi un thriatleta come te, oltre agli allenamenti deve seguire una dieta particolare e non può trascurare i dettagli. Quale è la tua dieta tipo?

A. “Per quanto riguarda l’ alimentazione le ho provate tutte, ma diciamo che personalmente la migliore è la paleo-metabolica, ovvero un regime a bassissimo contenuto di carboidrati derivanti da frutta e verdura, molta carne e grassi”.

I. Ultima domanda Andrea e poi ti prometto che ti potrai godere il tuo meritato riposo. In vista del passatore nel mese di maggio, quali saranno i tuoi prossimi impegni sportivi?

A.”Se il tendine mi permette di superare questo momento di crisi, gli impegni importanti in preparazione del Passatore sono due, la 50 km di Romagna,gara molto tecnica con dure salite, e poi vorrei affrontare una 6 ore per giungere al meglio della forma il 27 maggio”.

Andrea, grazie per il tuo contributo, ci hai dato modo di conoscerti meglio e di poter imparare da te tante cose oltre la grinta e l’umiltà che ti contraddistinguono. Sparta ti fa gli auguri per i tuoi prossimi successi e ti sosterrà facendo il tifo per te. Ci vediamo domenica alla vola Ciampino, dove siamo sicuri darai il tuo meglio.

Ad maiora semper, Sergente!!